I benefici delll'attività fisica
Il sistema muscolare scheletrico:
Ogni sportivo deve sapere che i muscoli scheletrici sono organi formati da numerose fibre striate riunite in fasci e tenuti assieme dal tessuto connettivo; questo forma anche i tendini (a forma di cordone) e le aponeurosi (a forma di lamina) che si inseriscono nell'osso. Il muscolo, le cui estremità sono ancorate su due ossa diverse, contraendosi, mette in attività l'articolazione tra le due ossa. La muscolatura degli arti, in particolare, comprende gruppi di muscoli che lavorano in coppia, in modo antagonista: quando uno si contrae, l'altro si rilassa e viceversa.
Ogni sportivo deve sapere che i muscoli scheletrici sono organi formati da numerose fibre striate riunite in fasci e tenuti assieme dal tessuto connettivo; questo forma anche i tendini (a forma di cordone) e le aponeurosi (a forma di lamina) che si inseriscono nell'osso. Il muscolo, le cui estremità sono ancorate su due ossa diverse, contraendosi, mette in attività l'articolazione tra le due ossa. La muscolatura degli arti, in particolare, comprende gruppi di muscoli che lavorano in coppia, in modo antagonista: quando uno si contrae, l'altro si rilassa e viceversa.
I muscoli devono lavorare, altrimenti la loro funzionalità si riduce. Il tono muscolare, ossia quella parziale contrazione del muscolo sano a riposo è indispensabile per mantenere in posizione corretta non solo le ossa (es. le vertebre in modo che la colonna vertebrale rimanga allineata), ma anche gli organi dell'addome.
Il tono muscolare viene mantenuto con l'esercizio fisico costante, la vita all'aria aperta ed una sana ed equilibrata alimentazione.
L'attività fisica corretta che nella kick boxing e nel Krav Maga viene fatta prima della tecnica vera e propria che è la preparazione atletica ha anche una funzione di disintossicazione sull'organismo ed inoltre "lubrifica" le articolazioni.
L'attività fisica corretta che nella kick boxing e nel Krav Maga viene fatta prima della tecnica vera e propria che è la preparazione atletica ha anche una funzione di disintossicazione sull'organismo ed inoltre "lubrifica" le articolazioni.
I muscoli scheletrici si distinguono in:
muscoli rossi, a contrazione lenta, possono lavorare per lunghi periodi di tempo senza fatica, sono molto irrorati, ricchi di mitocondri e di mioglobina, una proteina capace di catturare in modo molto efficiente l'ossigeno proveniente dai capillari; per il contenuto di questa proteina il colorito in condizioni normali dei muscoli è rosso e muscoli bianchi, a contrazione rapida, generano più forza del muscolo rosso ma si affaticano facilmente.
Sistema sceletrico per un kick boxer
La preparazione atletica per un kick boxer aiuta a migliorare il proprio tessuto osseo attraverso diversi esercizi mirati.
La preparazione atletica per un kick boxer aiuta a migliorare il proprio tessuto osseo attraverso diversi esercizi mirati.
Un atleta di kick boxing o di krav maga dovrà lavorare molto e costantemente per raggiungere elevati livelli con un conseguente miglioramento del sistema scheletrico muscolare.
Il tessuto osseo, una volta formato, non si comporta come un' impalcatura inerte, ma subisce continui rimaneggiamenti nella sua struttura in risposta alle varie sollecitazioni ambientali ed a quelle del corpo stesso come per esempio un aumento del peso o l'assunzioni di posizioni errate. Per questo un buon esercizio fisico, cosa che avviene in questo sport da combattimento, può aiutare a migliorare il proprio fisico dal punto di vista scheletrico.
Lo scheletro del nostro corpo è l'insieme delle ossa che formano l'impalcatura del corpo dell'uomo esso è montato in modo da permettere la stazione eretta e ne protegge gli organi più delicati: il cervello, il cuore ed i polmoni. E' formato da 203-204 ossa, poichè il numero delle vertebre può variare da 32 a 33; le ossa vengono distinte in brevi, come per esempio il calcagno; ossa lunghe, come l'omero e la tibia e ossa piatte, come la scapola, in contatto tra loro mediante articolazioni fisse, come quella tra le ossa del cranio , semimobili, per esempio tra le vertebre e mobili, come quelle della spalla e dell'anca. Le ossa sono costituite in modo da corrispondere perfettamente ai principi della meccanica che permettono una notevole solidità unita ad una grande leggerezza; connesse fra loro nelle articolazioni, consentono i movimenti più diversi e complessi. Le superfici delle ossa impegnate nell'articolazione sono spesso rivestite di tessuto cartilagineo e sono lubrificate dal liquido sinoviale. I legamenti sono delle fasce di tessuto connettivo che consentono di tenere vicine le ossa nelle articolazioni semimobili e mobili, assicurando una reciproca posizione corretta.
Lo scheletro assile comprende la colonna vertebrale che è formata da 32 o 33 vertebre che protegge il midollo spinale ed il cranio che racchiude l'encefalo. Dalle vertebre toraciche partono 12 paia di ossa lunghe chiamate costole che si collegano anteriormente allo sterno e formano insieme la cassa toracica nella quale sono alloggiati i polmoni ed il cuore.
Allo scheletro assile è collegato quello appendicolare, costituito da due cinture di ossa, i cinti, dai quali partono le ossa degli arti, seguite da quelle delle mani e dei piedi. Il cinto superiore o scapolare è formato da due paia di ossa che sono: le clavicole, ossa lunghe anteriori che poggiano con una estremità sullo sterno e le scapole , ossa piatte posteriori esterne alla cassa toracica. Gli arti superiori sono costituiti dall'omero, osso del braccio, cui si raccordano, nell'articolazione del gomito, il radio e l'ulna, ossa dell'avambraccio. Le ossa della mano sono piccole e numerose, divise in due gruppi, il carpo ed il metacarpo; quelle delle dita sono chiamate in successione: falangi, falangine e falangette.
Il cinto inferiore o pelvico è formato da tre paia di ossa collegate tra loro da articolazioni fisse che sono: le ossa pubiche, sono anteriori in contatto tra loro nella sinfisi pubica; gli ilei che sono le ossa piatte laterali e gli ischi, sono posteriori legati alla parte terminale della colonna vertebrale, chiamata sacro. Il cinto inferiore forma il bacino nel quale vengono accolti e protetti gli organi dell'addome. Al cinto inferiore si collega l'osso della coscia che è il femore ed a questo le ossa della gamba, tibia e perone articolate nel ginocchio, l'apertura di questa articolazione è bloccata anteriormente dalla rotula. La tibia poggia sulle ossa del tarso, cui seguono quelle del metatarso che insieme formano le ossa del piede. Le tre serie di ossicini chiamati come quelli della mano (falangi, falangine e falangette) sostengono le dita del piede.
Lavorare per ottenere una buona struttura scheletrica e muscolare è la prerogativa di un'atleta di kick boxing per poter raggiungere importanti traguardi.
Lo scheletro del nostro corpo è l'insieme delle ossa che formano l'impalcatura del corpo dell'uomo esso è montato in modo da permettere la stazione eretta e ne protegge gli organi più delicati: il cervello, il cuore ed i polmoni. E' formato da 203-204 ossa, poichè il numero delle vertebre può variare da 32 a 33; le ossa vengono distinte in brevi, come per esempio il calcagno; ossa lunghe, come l'omero e la tibia e ossa piatte, come la scapola, in contatto tra loro mediante articolazioni fisse, come quella tra le ossa del cranio , semimobili, per esempio tra le vertebre e mobili, come quelle della spalla e dell'anca. Le ossa sono costituite in modo da corrispondere perfettamente ai principi della meccanica che permettono una notevole solidità unita ad una grande leggerezza; connesse fra loro nelle articolazioni, consentono i movimenti più diversi e complessi. Le superfici delle ossa impegnate nell'articolazione sono spesso rivestite di tessuto cartilagineo e sono lubrificate dal liquido sinoviale. I legamenti sono delle fasce di tessuto connettivo che consentono di tenere vicine le ossa nelle articolazioni semimobili e mobili, assicurando una reciproca posizione corretta.
Lo scheletro assile comprende la colonna vertebrale che è formata da 32 o 33 vertebre che protegge il midollo spinale ed il cranio che racchiude l'encefalo. Dalle vertebre toraciche partono 12 paia di ossa lunghe chiamate costole che si collegano anteriormente allo sterno e formano insieme la cassa toracica nella quale sono alloggiati i polmoni ed il cuore.
Allo scheletro assile è collegato quello appendicolare, costituito da due cinture di ossa, i cinti, dai quali partono le ossa degli arti, seguite da quelle delle mani e dei piedi. Il cinto superiore o scapolare è formato da due paia di ossa che sono: le clavicole, ossa lunghe anteriori che poggiano con una estremità sullo sterno e le scapole , ossa piatte posteriori esterne alla cassa toracica. Gli arti superiori sono costituiti dall'omero, osso del braccio, cui si raccordano, nell'articolazione del gomito, il radio e l'ulna, ossa dell'avambraccio. Le ossa della mano sono piccole e numerose, divise in due gruppi, il carpo ed il metacarpo; quelle delle dita sono chiamate in successione: falangi, falangine e falangette.
Il cinto inferiore o pelvico è formato da tre paia di ossa collegate tra loro da articolazioni fisse che sono: le ossa pubiche, sono anteriori in contatto tra loro nella sinfisi pubica; gli ilei che sono le ossa piatte laterali e gli ischi, sono posteriori legati alla parte terminale della colonna vertebrale, chiamata sacro. Il cinto inferiore forma il bacino nel quale vengono accolti e protetti gli organi dell'addome. Al cinto inferiore si collega l'osso della coscia che è il femore ed a questo le ossa della gamba, tibia e perone articolate nel ginocchio, l'apertura di questa articolazione è bloccata anteriormente dalla rotula. La tibia poggia sulle ossa del tarso, cui seguono quelle del metatarso che insieme formano le ossa del piede. Le tre serie di ossicini chiamati come quelli della mano (falangi, falangine e falangette) sostengono le dita del piede.
Lavorare per ottenere una buona struttura scheletrica e muscolare è la prerogativa di un'atleta di kick boxing per poter raggiungere importanti traguardi.
Fratture ossee:
Un atleta agonista e non di qualsiasi disciplina sportiva, può incorrere, durante la sua carriera, in una frattura ossea, vediamo di che cosa si tratta.
Ci sono due tipi di frattura: chiusa ed esposta. Nel primo caso, che è quello più comunemente osservabile, l'osso fratturato non sporge dalla pelle.
Nel secondo caso; frattura esposta, esiste una ferita aperta che si estende fino all'osso, o parti dell'osso fratturato possono fuoriuscire dalla lesione. Una frattura esposta è di solito più grave a causa della più intensa emorragia e dalla maggiore probabilità di infezione.
Sospettare sempre una frattura, se compare uno dei seguenti sintomi:
1. La vittima, al momento del trauma o dell'incidente, ha percepito un rumore di osso rotto.
2. La parte interessata è gonfia e dolente, soprattutto se la si tocca o quando la si muove.
3. L'infortunato è appena in grado di muovere la parte lesionata (in certi casi, la vittima riesce a muovere la parte offesa anche se c'è una frattura).
4. La parte fratturata si muove in modo abnorme o innaturale (non fate mai la prova se non siete esperti di Primo Soccorso, perchè potreste provocare gravi lesioni a vasi e nervi).
5. La vittima ha la spiacevole sensazione che le estremità ossee sfreghino l'una contro l'altra.
6. La zona della frattura è tumefatta o deformata.
7. La forma o la lunghezza di un osso sono differenti da quelle dello stesso osso dell'altra parte del corpo.
8. La zona della frattura presenta una colorazione bluastra.
L'attività motoria provoca effetti benefici sulla funzionalità dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio
Una buona attività fisica migliora la qualità della vita
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di Rosario Carraffa
L'apparato respiratorio è costituito dall'insieme delle strutture attraverso le quali l'aria entra dalla bocca e dal naso per arrivare ai polmoni e da questi ritorna all'ambiente esterno. Comprende le vie aerifere, il naso, la faringe, la laringe, la trachea, i bronchi, i polmoni e la pleure.
La funzionalità svolta dall'apparato respiratorio è la respirazione. La finalità di questo processo è rifornire il sangue di ossigeno e liberarlo dall'anidride carbonica. Le azioni che rendono possibile l'immissione e l'emissione di aria nei polmoni sono chiamate inspirazione ed espirazione. Durante la prima fase l'aria contenente ossigeno entra nel naso e da qui passa alle altre vie respiratorie per arrivare ai polmoni. Se il naso è ostruito o durante uno sforzo fisico l'aria entra dalla bocca.
Dopo l'ispirazione, nei polmoni si verifica uno scambio gassoso nel corso del quale l'aria cede ossigeno al sangue ed il sangue cede anidride carbonica all'aria. Alla fine dello scambio, l'aria contenente anidride carbonica viene espula dai polmoni e ripercorre a ritroso le vie respiratorie per essere restituita all'ambiente esterno.
L'apparato cardiocircolatorio è un sistema chiuso che grazie al muscolo cardiaco posto all'interno della gabbia toracica, consente la circolazione sanguigna all'interno dell'organismo. Comprende il sangue, il cuore, le arterie, le vene ed i capillari ed ha un forte legame con l'apparato respiratorio.
Quando si affronta uno sforzo fisico, l'organismo risponde con delle reazioni: aumenta il bisogno di ossigeno, cresce la frequenza cardiaca e quella respiratoria, aumenta la ventilazione polmonare che la quantità di sangue che il cuore immette in circolazione ad ogni sua contrazione.
Tutte queste reazioni danno origini a delle reazioni ben specifiche, come il fiatone dopo aver salito degli scalini o dopo aver corso. Quando l'organismo è abituato a compiere uno sforzo con il passare del tempo diminuisce l'intervallo necessario al recupero funzionale, ma soprattutto cala l'alta frequenza cardiaca che quella respiratoria, necessitando di una condizione di riposo, conseguente allo sforzo sempre minore in termini di tempo. Un soggetto allenato avrà bisogno per recuperare, dopo ad esempio di una serie di esercizi di soli venti secondi per ripristinare la frequenza cardiaca ed il ritmo respiratorio, mentre un soggetto non abituato all'attività motoria necessiterà per la stessa serie di esercizi di uno o due minuti per riposarsi.
La funzionalità svolta dall'apparato respiratorio è la respirazione. La finalità di questo processo è rifornire il sangue di ossigeno e liberarlo dall'anidride carbonica. Le azioni che rendono possibile l'immissione e l'emissione di aria nei polmoni sono chiamate inspirazione ed espirazione. Durante la prima fase l'aria contenente ossigeno entra nel naso e da qui passa alle altre vie respiratorie per arrivare ai polmoni. Se il naso è ostruito o durante uno sforzo fisico l'aria entra dalla bocca.
Dopo l'ispirazione, nei polmoni si verifica uno scambio gassoso nel corso del quale l'aria cede ossigeno al sangue ed il sangue cede anidride carbonica all'aria. Alla fine dello scambio, l'aria contenente anidride carbonica viene espula dai polmoni e ripercorre a ritroso le vie respiratorie per essere restituita all'ambiente esterno.
L'apparato cardiocircolatorio è un sistema chiuso che grazie al muscolo cardiaco posto all'interno della gabbia toracica, consente la circolazione sanguigna all'interno dell'organismo. Comprende il sangue, il cuore, le arterie, le vene ed i capillari ed ha un forte legame con l'apparato respiratorio.
Quando si affronta uno sforzo fisico, l'organismo risponde con delle reazioni: aumenta il bisogno di ossigeno, cresce la frequenza cardiaca e quella respiratoria, aumenta la ventilazione polmonare che la quantità di sangue che il cuore immette in circolazione ad ogni sua contrazione.
Tutte queste reazioni danno origini a delle reazioni ben specifiche, come il fiatone dopo aver salito degli scalini o dopo aver corso. Quando l'organismo è abituato a compiere uno sforzo con il passare del tempo diminuisce l'intervallo necessario al recupero funzionale, ma soprattutto cala l'alta frequenza cardiaca che quella respiratoria, necessitando di una condizione di riposo, conseguente allo sforzo sempre minore in termini di tempo. Un soggetto allenato avrà bisogno per recuperare, dopo ad esempio di una serie di esercizi di soli venti secondi per ripristinare la frequenza cardiaca ed il ritmo respiratorio, mentre un soggetto non abituato all'attività motoria necessiterà per la stessa serie di esercizi di uno o due minuti per riposarsi.
Proprio questo esempio individua i principali segnali che distinguono le persone allenate che si applicano con costanza all'esercizio fisico, trasformandolo in uno stile di vita dalle persone non allenate e sedentarie che con la scusa dei troppi impegni dimenticano l'importante dell'attività motoria che non deve essere considerata un lusso, ma una necessità primaria e quindi un impegno come il lavorare o lo studiare per il bene del proprio corpo.
Una buona mobilità della colonna vertebrale e della gabbia toracica permettono di poter migliorare la funzionalità dell'apparato respiratorio con conseguente aumento del grado di efficienza durante l'attività fisica, grazie ad un notevole aumento della capacità di lavorare in apnea, sospendendo volontariamente la respirazione.
Come per l'apparato respiratorio, anche per l'apparato cardiocircolatorio, una buona attività motoria crea dei miglioramenti, infatti nelle persone allenate la frequenza cardiaca diventa più bassa anche a riposo, in quanto il cuore fa fronte alle maggiori richieste con minore sforzo.
Il lavoro cardiaco viene anche favorito dalla muscolatura che contraendosi semplifica il ritorno del sangue venoso al cuore.
Solo per i positivi effetti che l'attività motoria ha sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio si dovrebbe essere invogliati ad iniziare subito un'attività sportiva dove una buona preparazione atletica è alla base di tutto per migliorare in poco tempo la qualità di vita.
Una buona mobilità della colonna vertebrale e della gabbia toracica permettono di poter migliorare la funzionalità dell'apparato respiratorio con conseguente aumento del grado di efficienza durante l'attività fisica, grazie ad un notevole aumento della capacità di lavorare in apnea, sospendendo volontariamente la respirazione.
Come per l'apparato respiratorio, anche per l'apparato cardiocircolatorio, una buona attività motoria crea dei miglioramenti, infatti nelle persone allenate la frequenza cardiaca diventa più bassa anche a riposo, in quanto il cuore fa fronte alle maggiori richieste con minore sforzo.
Il lavoro cardiaco viene anche favorito dalla muscolatura che contraendosi semplifica il ritorno del sangue venoso al cuore.
Solo per i positivi effetti che l'attività motoria ha sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio si dovrebbe essere invogliati ad iniziare subito un'attività sportiva dove una buona preparazione atletica è alla base di tutto per migliorare in poco tempo la qualità di vita.
E' importante conoscere le capacità motorie
Con l'attività fisica si possono migliorare
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di Rosario Carraffa
Con l'attività fisica si possono migliorare
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di Rosario Carraffa
E' importante conoscere le capacità motorie, che si dividono in: capacità condizionali, capacità coordinative e mobilità articolare o flessibilità.
Le capacità condizionali sono determinate da processi energetici, plastici e metabolici e sono: la forza, la velocità e la resistenza. Le capacità coordinative sono determinate dai processi di organizzazione, controllo e regolarizzazione del movimento. La mobilità articolare, chiamata anche flessibilità è, invece, la capacità che permette al corpo di eseguire movimenti di grande ampiezza con armonia e scioltezza. Essa è determinata non solo da fattori condizionali e coordinativi, ma anche dalla struttura anatomica, articolare e muscolare.
Con l'esercizio fisico, l'organismo riesce a migliorare la funzionalità dei propri organi ed apparati, con conseguente beneficio all'attività generale di tutto il corpo.
Alcuni studi hanno messo in luce gli effetti negativi della ridotta attività fisica, sia nell'immediato (scarsa capacità di eseguire un esercizio fisico sostenuto), che nel lungo periodo, ad esempio le alterazioni funzionali dell'apparato locomotore, cardiocircolatorio, respiratorio e metabolico.
L'attività fisica, aiuta chi studia
Aumenta il grado di attenzione
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Aumenta il grado di attenzione
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di Rosario Carraffa
Una ricerca svolta in Olanda, ha dimostrato come l’attività fisica costante migliori la memorizzazione se svolto dopo un determinato di tempo dal momento in cui si ha portato a termine un lavoro mentale di memorizzazione (come lo è lo studio), migliora la memoria a lungo termine.
Lo studio svolto preso la clinica universitaria Radboud, con dati pubblicati preso la rivista scientifica Cell Biology, ha evidenziato come l’attività fisica costante migliora la memorizzazione se svolto dopo un certo lasso di tempo dal momento in cui si ha concluso il lavoro mentale, sortendo un effetto positivo sul consolidamento della memoria. La ricerca è stata condotta da 72 volontari ai quali è stato richiesto di memorizzare 90 associazioni di immagini circa 40 minuti prima di essere inseriti, in modo casuale, in tre gruppi. Il primo gruppo ha svolto l’allenamento: 35 minuti di interval training con una bike nel corso del quale la frequenza cardiaca ha raggiunto l’80% del valore massimo teorico, immediatamente dopo aver terminato la memorizzazione, il secondo quattro ore più tardi, mentre il terzo non ha svolto nessun tipo di attività motoria. Due giorni dopo i volontari sono stati sottoposti ad un test per verificare quanto ricordassero e si sono sottoposti ad una risonanza magnetica al cervello. È emerso che i soggetti che si erano allenati quattro ore dopo il lavoro di memorizzazione ricordavano più informazioni rispetto a coloro che si erano allenati subito e rispetto a coloro che erano rimasti inattivi.
Precedenti studi hanno evidenziato che composti chimici naturalmente presenti nel corpo umano come le catecolamine, che comprendono dopamina e la noradrenalina, migliorano il consolidamento della memoria. Come è noto, l’attività motoria aumenta la produzione di catecolamine. Le catecolamine (o catecolammine) sono composti chimici derivanti dall’amminoacido tirosina. Alcune di esse sono ammine biogeniche. Le catecolamine sono idrosolubili e sono legate per il 50% alle proteine del plasma, cosicché circolano nel sangue.
Attività fisica, le linee guida dell'OMS
La mancanza di movimento è uno dei principali fattori di rischio per la salute
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La mancanza di movimento è uno dei principali fattori di rischio per la salute
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di Rosario Carraffa
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, agenzia speciale dell’ONU per la salute, ha stilato le linee guida per l’attività fisica, documento che elenca le politiche generali ed i comportamenti individuali che dovrebbero spingere gli europei a muoversi di più, vista la poca attività fisica che viene svolta con costanza. Il compito è quello di ottenere una riduzione relativa del 10% della prevalenza dell’insufficiente attività fisica entro il 2025 costituisce uno dei nove obiettivi a livello mondiale. Ottenere una riduzione relativa del 25% della mortalità precoce dovuta a malattie cardiovascolari, tumori, diabete o malattie respiratorie croniche. Ottenere una riduzione relativa del 25% della prevalenza dell’ipertensione. Fermare l’aumento del diabete e dell’obesità, che ogni anno ha dati attualmente davvero poco incoraggianti. La mancanza di movimento è uno dei principali fattori di rischio per la salute.
Ogni anno, infatti, in tutta Europa si verificano un milione di decessi (il 10% circa del totale) causati proprio dalla mancanza di attività fisica. Si stima che all'inattività fisica siano imputabili il 5% delle affezioni coronariche, il 7% del diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti Paesi hanno visto le percentuali relative al numero di persone sovrappeso ed obese aumentare negli ultimi decenni. I dati sono allarmanti: in 46 Paesi (l’87% dell’Europa), oltre la metà degli adulti sono in sovrappeso o sono obesi, ed in diversi casi si arriva addirittura a sfiorare il 70% della popolazione adulta. Gli italiani sono tra i più sedentari, con il 60% che dichiara di non fare mai sport o attività fisica regolare, contro una media europea del 42% ed un primato, quello della Svezia, che si ferma al 9%.
Preoccupa soprattutto la mancanza di attività fisica da parte dei giovani. Infatti solo il 34% degli adolescenti europei di età compresa tra 13 e 15 anni è fisicamente attivo, e questo contribuisce naturalmente all'aumento dei bambini sovrappeso ed obesi in Europa, soprattutto tra le fasce socio-economiche più deboli. In alcuni Paesi europei quasi il 50% dei bambini di otto anni di età sono sovrappeso e oltre il 25% è obeso, mentre in quasi tutti i livelli di attività fisica praticata iniziano a calare significativamente tra gli 11 ed i 15 anni di età, soprattutto tra le ragazze.
L’educazione fisica, per il nostro sistema scolastico, è quasi un oggetto misterioso. Soprattutto ai livelli inferiori (scuole elementari su tutte), quelli fondamentali nella crescita dei ragazzi, perché è qui che si gettano le basi per lo sviluppo sia del corpo che della mente. Eppure si fa poco o nulla per potenziare la presenza della ginnastica a scuola.
La nostra è una delle pochissime nazioni dell’Unione europea che, pur avendo indicato l’educazione fisica come materia obbligatoria, nelle scuole primarie ha consentito la completa flessibilità di orario. Vuol dire che gli insegnanti hanno facoltà di far svolgere attività fisiche ai bambini quando e come credono. Solo per fare un paragone: in Irlanda l’orario medio minimo annuo raccomandato per le scuole primarie si attesta attorno alle 37 ore, in Francia si arriva a più di 100 (occupando circa il 10% della didattica). Una materia che, dunque, assume pari dignità rispetto a tutte le altre. Ma il problema non è solo di quantità. È anche di metodo. In Italia non ci sono linee guida precise che un insegnante deve seguire. L’ora di educazione fisica assomiglia più a una scampagnata che a un momento di sforzo ed esercizio ale. Altrove, invece, ci sono attività precise indicate come obbligatorie per i ragazzi.
L‘inattività non solo ha un pesante impatto negativo in forma di costi diretti per il sistema sanitario, ma ha anche un elevato costo indiretto in termini di aumento dei congedi per malattia, delle inabilità al lavoro e delle morti precoci, di circa 910 milioni di euro l’anno, questo basato su popolazioni formate da 10 milioni di abitanti. L’OMS raccomanda agli adulti, anziani compresi, di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività fisica a intensità moderata, anche per intervalli di tempo brevi. Bambini e giovani, invece, dovrebbero praticare un totale di almeno 60 minuti al giorno di attività fisica, da moderata a intensa. Questo riguarda non solo le persone, ma anche le città, che devono essere in grado di “Promuovere la buona salute per tutti e per tutte le fasce di età attraverso la cultura del movimento, secondo le abilità di ciascuno”.